Nel corso della seduta di Consiglio provinciale che si è svolta oggi, è stato approvato all’unanimità il regolamento per la fruizione del parco Baden Powell, area verde compresa tra il rione Santa Maria e il rione Verderuolo, per contemperare gli interessi di tutti i fruitori con la molteplicità di attività che vi vengono svolte all’interno (scolastiche, ludiche e ricreative), in modo da garantire e promuovere la funzione sociale e ricreativa del parco e nello stesso tempo mirare alla tutela dell’ambiente.
“Una proposta che si inserisce in un programma più vasto di valorizzazione delle aree verdi della città. Riguardo al parco Baden Powell – ha spiegato l’assessore al Patrimonio Vito Di Lascio – l’amministrazione provinciale è orientata nel promuovere importanti investimenti. Da qui l’affidamento della gestione della struttura alla cooperativa sociale “Venere”, i lavori di riqualificazione e mantenimento del verde e delle aree a servizio dei cittadini e dei fabbricati presenti all’interno del parco, la futura costruzione di un punto ristoro, il rifacimento della pubblica illuminazione e l’installazione di un servizio di videosorveglianza”.
Apprezzamento per il risultato ottenuto è stato espresso da tutti i consiglieri intervenuti – Giuseppe Dileo (Cpr), Vittorio Prinzi (Idv), Tommaso Samela e Angela Latorraca (Pd) – che hanno sottolineato l’importanza del lavoro svolto in prima commissione, con l’audizione dei soggetti interessati.
Non ha, invece, raggiunto la maggioranza qualificata (per l’astensione della minoranza) e sarà quindi portato nella prossima seduta consiliare, nella quale basterà la maggioranza assoluta (ovvero il voto favorevole di 16 componenti), il regolamento per la definizione agevolata dei rapporti derivanti dall’occupazione di spazi ed aree pubbliche. “Il regolamento è il primo passo di un progetto più generale di rilevamento degli accessi abusivi che mira – ha spiegato l’assessore Di Lascio – a garantire l’equiparazione delle occupazioni abusive a quelle regolarmente autorizzate, tutelare l’equità fiscale tra tutti i cittadini e assicurare un maggiore gettito per le finanze dell’Ente. Il regolamento, cui farà seguito un avviso pubblico per consentire ai cittadini di dichiarare accessi e occupazioni in uso ma ancora non denunciate in modo da ottenere benefici economici non trascurabili, sarà adeguatamente pubblicizzato sia sul sito internet della Provincia, sia attraverso un’azione di informazione sul territorio”. Ci sarà tempo fino al 15 novembre prossimo per autodenunciarsi. Successivamente riprenderanno le azioni di rilevamento della occupazione e degli accessi abusivi da parte della Polizia provinciale e degli agenti stradali dell’Ufficio Viabilità.
Nei loro interventi, i consiglieri Dileo, Aurelio Pace (Gruppo misto) e Michele Destino (Pdl) hanno illustrato le motivazioni di astensione della opposizione, “a causa della situazione di vacatio, durata 8 anni, che ha procurato un danno economico all’Ente” e hanno chiesto una continuità nella lotta alla evasione fiscale. Da parte loro, i consiglieri Donato Sperduto e Samela (Pd) e Prinzi hanno sottolineato il coraggio dell’amministrazione nel mettere i cittadini di fronte alle proprie responsabilità, mentre Tommaso Gammone (Pd) ha spiegato come il regolamento attuale consegua anche dalle azioni svolte nella passata consiliatura.
E ancora. Sono stati approvati all’unanimità due ordini del giorno, l’uno presentato dal consigliere Sperduto (Pd) e sottoscritto da altri componenti dell’assise, contro la chiusura dei distretti forestali di Rionero in Vulture e Lagonegro, “presenti da oltre 50 anni sul territorio e che rappresentano dei presidi importanti contro le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata in campo ambientale e agro-alimentare delle regioni limitrofe”, chiedendo al presidente Lacorazza di promuovere delle iniziative tese a scongiurarne la chiusura e a ridiscutere il piano dei tagli ai presidi. Da parte loro, i consiglieri Pace, Prinzi e Destino, stigmatizzando quello che sarebbe l’ennesimo scippo al territorio lucano, hanno ribadito la necessità di difendere tenacemente i distretti forestali.
Con l’altro odg, presentato dal capogruppo Ivan Santoro (Sel), in conseguenza dalla sospensione di tre lavoratori, il Consiglio provinciale ha chiesto “alla Fiat-Sata di Melfi di compiere azioni che tendano al ripristino di ordinarie relazioni sindacali, con ciò contribuendo ad evitare l’attuale clima di tensione tra le parti”. Intervenendo nel dibattito, il consigliere Michele Sonnessa (Pd) ha parlato di “azione pretestuosa della Fiat nei confronti della Fiom Cgil, che andrebbe condannata da tutte le istituzioni, magari convocando anche un tavolo con l’azienda torinese”.
Nel corso dell’assise è stata discussa anche una interrogazione, presentata dalla consigliera Angela Latorraca (Pd), sullo stato della diga del Pertusillo. “Chiedo che la Provincia intraprenda ogni utile azione per informare e rassicurare la popolazione sulla situazione sia da un punto di vista sanitario sia ambientale. È indispensabile far conoscere le risultanze delle rilevazioni dell’Arpab e di Metaponto Agrobios”.
L’assessore all’Ambiente Massimo Macchia, ripercorrendo le tappe della vicenda, ha ricordato che subito dopo la segnalazione di un’anomala colorazione della diga, la Provincia di Potenza ha sollecitato prima l’Arpab e poi Metaponto Agrobios per opportuni sopralluoghi e accertamenti, da cui è emersa la presenza di un’alga e non di idrocarburi. “Ritengo che l’Ente, in virtù del ruolo di Ente intermedio – ha aggiunto Macchia – debba continuare la sua azione di controllo del territorio e dell’ambiente, attraverso un potenziamento tecnico e amministrativo degli uffici, delle strutture e della Polizia provinciale”.
Infine, è stata approvata dalla maggioranza, con l’astensione della minoranza, la legittimità di un debito fuori bilancio derivante da una sentenza esecutiva del Tribunale di Potenza dell’importo complessivo di circa 10 mila euro.
Ad apertura dei lavori il consigliere provinciale Leonardo Lovallo ha ufficializzato la sua adesione al gruppo consiliare dell’Udc, lasciando quello del Pdl e motivando la sua scelta per posizioni discordanti “non già contro i dirigenti regionali e i consiglieri provinciali del Popolo della libertà ma contro la politica nazionale di Berlusconi”.
BAS 05