Trentatré anni fa veniva varata la legge 180 (13.05.78 “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”), nota anche come legge Basaglia, dal nome del suo promotore, nonché ispiratore della riforma psichiatrica. Essa ha significato un punto decisivo della psichiatria in Italia, decretando la chiusura dei manicomi pubblici e prevedendo trattamenti personalizzati con possibile recupero e reinserimento in società.
E’ una norma che ha posto fine alla concezione che vede la persona affetta da disturbi psichiatrici come un essere senza soggettività, senza dignità. Oggi possiamo parlare di loro come di persone che hanno diritto di cura senza essere private della propria libertà, della propria dignità, insomma senza essere costrette a cure coercitive in luoghi chiusi.
L’Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Potenza, fermamente convinto che alle persone che soffrono di disturbo psichico siano restituiti il diritto ad avere una speranza per costruire un progetto di vita, ha promosso di recente un tavolo tecnico con il coinvolgimento di diversi attori istituzionali, quali l’Ater, l’Assessorato Regionale alla Salute e Sicurezza, l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture, l’ASP e l’Associazione Nazionale di Psichiatria Democratica, nel quale è stato affrontato il tema del diritto all’abitare per le persone con problemi di salute mentale.
A conclusione degli incontri del gruppo di lavoro, al fine di dare concretezza al progetto, si è giunti all’inserimento nella finanziaria regionale, di risorse per l’attuazione del progetto sperimentale “supporto all’abitare per persone affette da patologie psichiatriche” ed è in itinere una proposta di modifica della legge regionale n. 24 del 2007, che preveda espressamente la riserva di una quota parte di alloggi di edilizia residenziale pubblica alle persone affette da patologie psichiatriche.