Il presidente: “L’Italia migliore si sogna e si costruisce. Con i quesiti interpretiamo la volontà di cittadini, sindaci e Consigli comunali che vogliono tutelare il proprio ruolo ma anche la proprietà di terreni che sono il frutto di lavoro e sacrifici”
“Oggi abbiamo conseguito un primo, rilevante risultato. Per la prima volta dieci Regioni, che rappresentano milioni di cittadini ed alle quali si aggiungono altre Regioni, dove sono state assunte altre iniziative che comunque confermano la validità dei referendum, attraverso questo strumento pongono allo Stato e al governo un problema di partecipazione. Regioni, enti locali e cittadini non possono essere esclusi dalle scelte che li riguardano: è questo il messaggio di cui sarebbe opportuno tenere conto”.<br /><br />Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che oggi a Roma insieme ai rappresentanti delle altre nove Assemblee legislative che sanno approvato i quesiti referendari per l’abrogazione di alcune parti dell’art. 38 della legge sblocca Italia e dell’art. 35 del decreto sviluppo, ha depositato la documentazione presso gli uffici della Corte di Cassazione a Roma.<br /><br />“Con questa iniziativa – ha aggiunto Lacorazza – abbiamo cercato di tutelare il diritto di proprietà di terreni che per tanti cittadini sono il frutto di lavoro e sacrifici e con le norme dello sblocca Italia può essere messo in discussione già dalla fase di ricerca degli idrocarburi, a causa del carattere strategico e indifferibile del titolo unico. Ma cerchiamo di interpretare anche la volontà espressa nei mesi scorsi da tanti sindaci e da tanti Consigli comunali, che voglio poter dire la loro su temi di rilevante interesse per le comunità amministrate”.<br /><br />“La nostra iniziativa ha un carattere unitario e istituzionale – aggiunge Lacorazza – e per questo ha ottenuto un consenso così largo, al di fuori di una logica di schieramenti. Ringrazio i presidenti delle Regioni, i presidenti delle Assemblee legislative regionali, le forze politiche, i gruppi consiliari e i movimenti che pur partendo da punti di vista spesso diversi hanno saputo individuare il comune denominatore della tutela delle coste e del mare e del ripristino delle prerogative di Regioni ed enti locali nel procedimento per le concessioni petrolifere come temi su cui riaprire il confronto. Ringrazio inoltre il professor Enzo Di Salvatore, che ha predisposto i quesiti per conto della Conferenza dei presidenti, e la struttura tecnica della stessa Conferenza per l’intenso lavoro svolto in questi giorni. L’Italia migliore si sogna e si costruisce. In questo caso, sperando nel pronunciamento positivo di legittimità della Corte di cassazione e sull’ammissibilità dei quesiti referendari da parte della Corte costituzionale, anche con la partecipazione diretta dei cittadini”.