Per il consigliere regionale di Alleanza per l’Italia “il successo dei referendum del 12 e 13 giugno è sintomatico di una voglia di cambiamento e di una ritrovata sensibilità dei cittadini verso tematiche politiche e sociali”
“La partecipazione popolare ai referendum è il segno evidente di una rinnovata voglia di cambiamento: cambiamento rispetto ad una linea politica nazionale non più aderente alle richieste dell’elettorato, cambiamento rispetto a quei modelli politici basati (sempre più spesso) su logiche che sanno tanto di ‘mercato’ e poco di welfare, cambiamento rispetto ad una azione di governo orientata al nucleare, alla gestione privata della risorsa idrica, etc.”
È quanto affermato dal consigliere regionale di Alleanza per l’Italia, Alessandro Singetta, che ritiene “il voto del 12 e 13 giugno una pagina importante della politica nazionale, in cui si è palesata la sensibilità dei cittadini nei confronti di alcuni temi di rilevante interesse sociale (come dimostra, anche a livello regionale, il buon numero di affluenza alle urne e la netta vittoria dei ‘sì’ ai quattro quesiti referendari)”.
“La voglia di partecipazione – continua Singetta – fa tutt’uno con la voglia di ritrovare una democrazia onnicomprensiva, che garantisca ad ognuno eguali diritti e doveri e che, in primis, sia capace di restituire ai singoli libertà di coscienza, di partecipazione e condivisione, perché solo uno Stato capace di garantire libertà e partecipazione attiva è in grado, conseguentemente, di amministrare in nome e per conto del popolo e garantire, per converso, politiche rispettose dell’individuo e della società”.
“La necessità di ritrovare uno spirito politico nuovo all’interno del Paese è ormai palese – conclude Singetta – e la partecipazione ai referendum ne è la riprova; la bocciatura dell’attuale sistema di governo merita una riflessione ampia su quelli che sono i compiti di una buona politica, oggi”.