La dichiarazione del capogruppo Sel in Consiglio regionale
“La discussione ieri in Consiglio regionale sulla modifica della legge regionale n. 42/1993 (“Norme in materia di modificazione territoriale, fusione ed istituzione di nuovi Comuni”) ha evidenziato la necessità che si proceda quanto prima a normare meglio l’istituto del referendum. Ciò si rende indispensabile innanzitutto per due questioni: la legge in vigore è incompleta; una direttiva europea e l’orientamento della Corte Costituzionale rendono obbligatorio, in presenza di modificazioni territoriali, che le stesse siano sottoposte a consultazione popolare. Le motivazioni che non hanno consentito al Consiglio di procedere in questa direzione, ritengo, siano riferite alla situazione contingente rappresentata dalla vicenda dei confini amministrativi Rionero-Ripacandida e perché permangono, legittimamente, nei partiti e tra i consiglieri opinioni differenti rispetto al sistema di coinvolgimento dei cittadini. In definitiva, vi è chi ritiene che il parere formale debba essere assunto da organi istituzionali rappresentativi e chi, come me, invece che è obbligo della Regione, in presenza di contenzioso, prima di decidere, di acquisire il parere delle popolazioni interessate attraverso referendum consultivo da rendere più semplice nella fase di indizione. Ciò perchè siano i cittadini a valutare l’impatto che sarebbe determinato dalla modifica territoriale oltre ad affermare un principio di democrazia e partecipazione a scelte rilevanti per la vita di comunità locali”.