Per il capogruppo di Sel in Consiglio regionale l’approvazione del provvedimento “è un primo segnale positivo che il Consiglio da alla comunità lucana, essendo questa la prima legge di iniziativa popolare approvata”
L’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della proposta di legge di iniziativa popolare “Spazi di confronto al femminile” presentata dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl Uil, “è un primo segnale positivo che il Consiglio da alla comunità lucana, essendo questa la prima legge di iniziativa popolare approvata. Il testo licenziato deriva da una iniziativa che ha coinvolto circa 5.000 persone che, oltre a firmare la proposta, hanno attivamente partecipato alla discussione sulla proposta”.
Romaniello ricorda “i punti salienti della legge: costituzione di una rete permanente fra gli organismi di parità, le commissioni di parità, i comitati unici di garanzia di Comuni, Province, enti e aziende; costituzione di un forum tra le donne elette nelle istituzioni ai vari livelli; formulazione di proposte in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere; obbligo per i diversi livelli di governo (regionale, provinciale e comunale) di inviare alla Commissione programmi e provvedimenti che hanno rilevanza per la condizione femminile; invio al presidente della Giunta e del Consiglio di una relazione annuale sull’attività svolta; una diversa modalità, rispetto alla legge precedente, di composizione e designazione delle componenti della Commissione. Nello specifico, non è più il Consiglio regionale che nomina tutte le 21 componenti, che, tranne per le 6 di sua competenza, vengono designate dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni femminili, imprenditoriali e di cooperazione in ragione della loro effettiva rappresentanza”.
“Il Consiglio ha approvato una norma – conclude Romaniello – che per contenuti e modalità di individuazione della rappresentanza valorizza ruoli e funzioni di soggetti intermedi della società, ripristinando un giusto equilibrio tra politica e società civile. E’ sicuramente un segnale ancora più positivo nella giornata di Festa della Repubblica per riempire di contenuti, certamente non retorici, il significato sempre attuale della nostra Costituzione e dei diritti da garantire alle donne”.