L’attacco sferrato, nei confronti del governatore della Basilicata, sulla sua mancata presenza alla manifestazione del 16 luglio u.s. contro il licenziamento di tre lavoratori alla Sata di Melfi è volgare ed ingiusto. Lo afferma in un comunicato il segretario di Spi Cgil Matera Angelo Eustazio.
Improprio – prosegue – sembra l’accostamento che è stato fatto tra il Governatore della Puglia e quello della Basilicata per almeno due ordini di motivi:
il Governatore Vendola ricopre anche l’incarico di responsabile nazionale di un partito, ed era presente a Melfi per la funzione politica che riveste;
il Governatore della Basilicata deve poter operare sul piano istituzionale su questa, come su altre questioni altrettanto importanti, alla ricerca di possibili soluzioni a favore dei lavoratori.
Lo confermano l’impegno e la sensibilità che, il Governo regionale, ha esercitato nel passato e anche in queste ore in molte vertenze che hanno riguardato il destino di migliaia di lavoratori e di provvedimenti di sostegno alle attività produttive o ancora, di misure a favore delle fasce più deboli della popolazione.
Naturalmente, nella sua azione, anche il Governo di Basilicata ha mostrato limiti e commesso errori che, puntualmente, sono stati denunciati e contrastati dal sindacato unitariamente e dalla Cgil.
Sostenere poi, come viene fatto, che il Governatore della Basilicata si sia schierato con la Fiat e con i padroni, significa vedere nemici dappertutto, anche dove non ci sono e rischia di condannare i lavoratori all’isolamento e alla sconfitta.
Questa “invettiva” – sottolinea Eustazio – non ha nulla a che vedere con la critica che può essere rivolta ad un uomo di governo, ma emette una sentenza definitiva, collocando la Regione di Basilicata dalla parte dei nemici dei lavoratori.
Se si volessero usare vecchie categorie del movimento operaio, posizioni di questo tipo, un tempo, venivano definite estremistiche ed erano considerate come una malattia infantile ed ogni volta che si manifestavano provocavano, come conseguenza, soltanto tragedie.
Nella sua storia il movimento dei lavoratori ha dovuto, più volte, fare i conti conducendo battaglie durissime per sconfiggere posizioni estremistiche, isolazionistiche e parolaie.
Piuttosto – conclude il segretario Spi Cgil – il problema per la Fiom e per la Cgil è quello di avere la capacità di suscitare, in una situazione difficilissima, un’ondata di protesta e di indignazione della stragrande maggioranza dei lavoratori della Fiat e degli altri settori produttivi, delle forze politiche, dell’associazionismo, delle istituzioni affinché ognuno, nell’ambito dei propri ruoli e delle proprie funzioni, possa concorrere alla sconfitta delle politiche oscurantiste e reazionarie del Governo Berlusconi e della Fiat e fare uscire, al più presto, il Paese dal clima plumbeo nel quale lo stanno cacciando”.
BAS 05