L’esponente Udc: “Non ha più senso indugiare, Pittella deve mantenere fede all’impegno assunto, provvedendo a dar corso a quanto deciso nella risoluzione votata nella seduta del Consiglio regionale del 4 dicembre scorso”
Dopo l’esito dell’analisi dei lavori delle commissioni parlamentari sulle modifiche agli artt. 35,36,37 e 38 della legge 12 settembre 2014 n. 133 (sblocca Italia), “invitiamo il presidente e l’intera Giunta ad essere coerenti rispetto alle previsioni contenute nella mozione approvata nel Consiglio regionale del 4 dicembre scorso”. Così il consigliere regionale Francesco Mollica (Udc) spiega i motivi della mozione che ha presentato oggi in Aula con il consigliere Romaniello.<br /><br />“Gli articoli 35, 36, 37 e 38 vanno impugnati – ribadisce Mollica – considerando che le modificazioni intervenute non ripristinano le prerogative regionali, così come auspicato nella mozione del 23 settembre 2014 ed in quella approvata il 4 dicembre. Venendo meno la modifica degli articoli 37 e 38 del decreto Sblocca Italia e la loro riscrittura in coerenza con le previsioni costituzionali vigenti, l’unica via da perseguire resta quella già definita ed indicata dell’impugnativa. L’acceso dibattito sviluppatosi in Consiglio il 4 dicembre ha rappresentato il grande senso di responsabilità dei legislatori regionali che, pur potendo lasciarsi soggiogare da un facile populismo cavalcando la protesta, hanno deciso perlomeno di tentare in primis la via del dialogo, fondamentale in una democrazia, non sottacendo le giuste rivendicazioni gridate a gran voce dall’intera comunità regionale, attraverso i rappresentanti istituzionali, le associazioni ambientaliste ed il vasto movimento degli studenti”.<br /><br />“Questo non significa aver abbassato la guardia su un tema tanto delicato con una delega in bianco. Abbiamo atteso sviluppi che, ad oggi, non sono arrivati. Per questo motivo – conclude Mollica – non ha più senso indugiare oltre ed il presidente Pittella deve prenderne atto dimostrando di mantenere fede all’impegno assunto e provvedendo a dar corso a quanto deciso nella risoluzione votata nella seduta del Consiglio regionale del 4 dicembre scorso, aggiungendo al ricorso l’impugnativa degli artt. 35, 36 e 37 che ledono i diritti costituzionali delle Regioni nella determinazione dei propri territori”.<br /><br /><br />