Una seduta congiunta, straordinaria e solenne dei Consigli provinciali di Potenza e Matera, per celebrare il 150esimo anno del primo Consiglio provinciale di Basilicata del 30 giugno 1861, si è svolta oggi, nella sala consiliare di piazza Mario Pagano, che nell’occasione è stata inaugurata in una veste del tutto rinnovata e più funzionale, dopo i lavori di ristrutturazione e miglioramento.
All’unanimità i due Consigli provinciali hanno approvato un ordine del giorno per riaffermare il ruolo delle Province nella nuova governance politica e amministrativa e quali strumenti di raccordo e sintesi tra i Comuni, riconoscere la funzione delle amministrazioni locali per la salvaguardia e il rilancio del territorio e rimarcare, in previsione della nuova proposta di architettura istituzionale, il loro compito fondamentale nell’ambito di un sistema decentrato e semplificato.
Dopo la benedizione della sala consiliare da parte dell’arcivescovo della città di Potenza Agostino Superbo e l’esecuzione dell’inno di Mameli cantato dal piccolo coro “Mariele Ventre” della Provincia di Potenza, il presidente del Consiglio provinciale di Potenza Palmiro Sacco ha aperto i lavori della seduta.
“Siamo qui oggi non solo per celebrare il 150esimo anno del Consiglio provinciale della Basilicata – ha detto Sacco – ma anche per rilanciare il ruolo delle Province. Enti necessari sia per l'enorme mole di lavoro svolto in settori importanti, sia per la funzione di raccordo che le Province assolvono tra i vari comuni. Un discorso questo che ha un valore ancora più forte in Basilicata, regione caratterizzata da tanti piccoli comuni, che proprio per le loro ridotte dimensioni e per l'esiguità dei bilanci, falcidiati dai continui tagli ai trasferimenti, avrebbero serie difficoltà a garantire da soli tutti i servizi necessari alle popolazioni. Quindi le Province svolgono una funzione determinante quali enti facilitatori di cooperazione e integrazione tra diverse azioni e politiche intersettoriali. Se l’importanza della Provincia è dunque fuori discussione – ha concluso il presidente – allo stesso tempo credo sia opportuno interrogarci sui cambiamenti cui potrebbe essere soggetto questo Ente nel prossimo futuro. A riguardo, credo sia condivisibile l’idea del mantenimento delle due Province di Potenza e Matera, prevedendo una sinergia amministrativa, che consenta un risparmio di risorse e al contempo garantisca un livello di prestazioni adeguate ai cittadini”.
Proprio l’importanza delle Province e l’esigenza di coesione tra Enti sono stati il leitmotiv dell’assise solenne, come rimarcato dal presidente della Giunta e del Consiglio provinciale di Matera, Franco Stella e Aldo Chietera, che hanno sottolineato la necessità di una unità territoriale tra i due Enti per affrontare e risolvere i problemi posti dalle comunità. “Dobbiamo perseguire gli stessi obiettivi all’interno di un progetto di sviluppo unico. Questo anniversario – hanno spiegato – rappresenta un’occasione importante per rivendicare i diritti delle Province e riscattare l’orgoglio lucano”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il vicepresidente della Giunta regionale Agatino Mancusi, secondo il quale “l’evento di oggi può rappresentare un momento per porre nei termini giusti i temi legati al mantenimento e al rafforzamento delle Province, anche attraverso l’individuazione di nuove deleghe, soprattutto nei settori dell’ambiente e dello smaltimento dei rifiuti”.
Sull’importanza della manifestazione, da un punto di vista storico, si è soffermato il presidente del Consiglio regionale della Basilicata e presidente del Comitato regionale per le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia Vincenzo Folino. “La Basilicata non si è mai fermata di fronte anche alle prove più difficili. Solo alimentando la memoria e ampliando le nostre conoscenze, potremo continuare ad affermare la nostra identità di lucani”.
Il presidente della Giunta provinciale di Potenza Piero Lacorazza ha colto “un’occasione così autorevole ed emozionante, per raccogliere ogni energia utile a dar forza alla candidatura di Matera capitale della cultura nel 2019”. Il presidente ha, inoltre, aggiunto che “anche la Basilicata deve ridefinire la sua governance, stabilendo il chi fa cosa e garantendo che la netta divisione delle funzioni sia tesa a raggiungere l’obiettivo dell’efficienza, della minor burocrazia e dei minor costi. È già in atto, in tal senso, un percorso complessivo di riforma – ha aggiunto Lacorazza – il cui esito però è tutt’altro che scontato e ancora da costruire, attraverso strumenti di pianificazione territoriale, da un lato, e una cornice statutaria, dall’altra. È a questo percorso che daremo il nostro reale contributo, guardando al primario interesse di cittadini e imprese”.
La seduta si è chiusa con la lectio magistralis del professor Gianfranco Liberati, ordinario di Storia del diritto italiano dell’Università degli Studi di Bari. “Il mio legame con la Basilicata è molto profondo e risale a 50 anni addietro, alle celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia. Fu allora che cominciai ad appassionarmi ai grandi pensatori lucani, soprattutto Giustino Fortunato. Negli anni ho raccolto migliaia di documenti sugli usi civici in Basilicata – ha concluso Liberati – che contengono indicazioni preziose su questa regione. Il mio auspicio è che due documenti importanti per la storia di questa terra, come la famosa Tabula di Eraclea e la Tabula Bantina, conservate nel Museo archeologico nazionale di Napoli, possano tornare in Basilicata, perché solo così è possibile costruire la consapevolezza e il futuro di una comunità”. (r.a.)