L’Oms ha stimato in 300 milioni il numero dei diabetici nel 2025 rispetto ai 120 milioni del 1996.
Se si pensa alle previsioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha stimato in oltre 300 milioni il numero di diabetici nel 2025 rispetto ai 120 milioni calcolati nel 1996 si può facilmente immaginare quale dimensione assuma questo problema: stime di questa patologia dicono infatti che circa il 15% dei diabetici andrà incontro nella vita a un'ulcera del piede che richiederà cure mediche. E’ da questa considerazione che ha preso le mosse il seminario scientifico, a cura del Dott. Giacomo Clerici – Direttore U.O. Piede Diabetico Policlinico MultiMedica (Milano), che si è svolto a Rionero in Vulture, presso l’Auditorium IRCCS-CROB, in occasione del 35esimo Anniversario di attività del Laboratorio Analisi Flovilla Srl (LAF), con tema centrale “Il piede diabetico: integrazione tra diagnostica strumentale e assistenza clinica. Sapere e prospettive.
L’evento – spiega una nota dell’Anisap – si colloca in continuità con l’esperienza decennale del Laboratorio Analisi Flovilla Srl in qualità di Centro Anti Diabete, e si sviluppa all’interno della più vasta politica di condivisione, e divulgazione scientifica, cui LAF Laboratorio Analisi Flovilla Srl aderisce da sempre, consapevole dell’importanza della formazione continua, nonché del confronto interdisciplinare, tramite interventi specialistici esterni, gemellati con le professionalità presenti nel territorio del Vulture.
Dopo la presentazione a cura del dott. Francesco Cervellino, la relazione è stata tenuta dal dott. Giacomo Clerici, una relazione sul tema “Scarpe e plantari corretti per il paziente con il piede diabetico: sono davvero importanti?”. Al seminario hanno partecipato medici, esperti, titolari di laboratori, rappresentanti di associazioni di categoria della sanità privata e di strutture sanitarie regionali ed extraregionali.
L’obiettivo del seminario – ha spiegato la dottoressa Angela Flovilla – è quello di arricchire le conoscenze del Medico di Medicina Generale sul piede diabetico, in una logica di “distretto” di condivisione terapeutica, con i diabetologi e gli altri specialisti coinvolti nel processo di cura. Il convegno scientifico darà ampio spazio all’analisi dello stato attuale delle conoscenze nel campo della diagnosi e terapia del piede diabetico: conoscere l’epidemiologia e la clinica del piede diabetico, gli strumenti e le modalità di diagnostica strumentale, consente di attuare una strategia di prevenzione, che parte dall’individuazione attenta del paziente a rischio, procedendo con l’individuazione delle casistiche da inviare tempestivamente allo specialista, per arrivare ad indirizzare i pazienti nello gestire la fase postacuta, in collaborazione con il diabetologo.
Su tali presupposti – ha aggiunto – nasce la volontà di favorire lo scambio di informazioni e materiale tra operatori e ricercatori di settore, nel quadro di collaborazioni con circuiti della Sanità Pubblica, Istituti e Dipartimenti Universitari, Organismi di ricerca nazionali ed internazionali, Rappresentanti di strumentazioni all’avanguardia.
In tale ottica LAF Laboratorio Analisi Flovilla Srl sta attivando un’Aula Formazione, per organizzare sessioni formative accreditate ECM, quale insieme organizzato e controllato di attività didattiche, sia teoriche che pratiche, promosse con lo scopo di mantenere elevata, ed al passo con i tempi, la professionalità e la vivacità culturale degli operatori della Sanità.
Prima dei lavori i titolari del LAF hanno donato all’ IRCCS-CROB di Rionero in Vulture un microscopio a florescenza a sostegno dell’attività dei laboratori di ricerca.
Ormai da molti anni i progressi nella cura della malattia diabetica hanno portato ad un allungamento dell'aspettativa di vita dei diabetici che ormai non differisce sostanzialmente dall'aspettativa di vita della popolazione non diabetica. I problemi principali oggi per i diabetici – ha evidenziato Antonio Flovilla nelle conclusioni – non sono più quelli legati alla sopravvivenza ma quelli legati alle complicanze croniche del diabete; sia microangiopatiche, cioè dei piccoli vasi arteriosi (retinopatia, nefropatia, neuropatia), sia macroangiopatiche, cioè dei grossi vasi arteriosi (cardiopatia ischemica, arteriopatia degli arti inferiori, arteriopatia dei tronchi sovraortici). Tra le complicanze del diabete un ruolo sempre più rilevante è assunto da quella che va sotto il nome di "piede diabetico" in assoluto la complicanza che comporta il maggior numero di ricoveri ospedalieri e per la quale i costi risultano ingenti.
E' necessaria a questo punto una considerazione fondamentale: il piede diabetico è nella maggior parte dei casi la punta di un iceberg, al disotto della quale coesistono un insieme di altre patologie, legate direttamente o meno al diabete, che necessitano a loro volta di essere curate contemporaneamente al piede. Tutto questo – ha concluso – rende il diabetico con ulcera del piede un paziente particolarmente complesso e fragile.
BAS 05