Romaniello e Vita si esprimono “per il superamento dell’elezione diretta del presidente della Giunta, che deve invece avvenire in Consiglio, affermando un modello ‘non presidenzialista’ e a favore dell’introduzione della sfiducia costruttiva”
“Nell’attuale situazione di crisi che alimenta anche in Basilicata profondi disagi sociali che si traducono sempre più vistosamente in manifestazioni di allontanamento, di distacco accentuato tra istituzioni e cittadini, tra politica e società civile, discutere di nuovo statuto non è un ‘lusso’, a condizione che non resti un dibattito tra addetti ai lavori e non venga considerato un ‘toccasana’ per ogni male”. Partendo da queste considerazioni si è svolto ieri a Potenza presso la sala “A” del Consiglio regionale un incontro – dibattito (“Verso il nuovo statuto”) promosso dai gruppi consiliari di Sel e Psi.
Ai lavori, presieduti dal capogruppo di Sel Giannino Romaniello, sono intervenuti il sen. Silvano Micele, Donatino Grieco, Enzo Santochirico, il prof. Vincenzo Iacovissi e il sen. Massimo Villone. A concludere è stato il capogruppo Psi Rocco Vita. Un confronto a più voci e con valutazioni svolte da diverse angolazioni e sensibilità tecniche e politiche che tengono conto della fase in cui è arrivata la proposta di nuovo Statuto.
Nell’introduzione il sen. Micele ha messo in guardia da due rischi: “il primo, non rispettare i tempi fissati e quindi far slittare ancora una volta l’approvazione dello Statuto con il pericolo reale della sua cancellazione dall’agenda di questa legislatura; il secondo, proprio perché il momento è difficile e complesso, il dibattito non può assumere le caratteristiche dell’ordinaria amministrazione ma deve essere una discussione vera, senza tatticismi e furbizie, una discussione che approdi ad un risultato che sia percepito soprattutto all’esterno del Palazzo”.
Il dibattito ha sottolineato il buon lavoro svolto, sia sul piano del merito che della metodologia, dalla prima Commissione consiliare presieduta da Santochirico, quale base che necessita di ulteriori approfondimenti secondo l’impegno dei due gruppi di portare a termine più rapidamente possibile l’approvazione del nuovo Statuto. “Ci sono tuttavia – è stato evidenziato – una serie di problemi tuttora aperti. Primo fra tutti la materia elettorale che, pur non essendo di competenza dello Statuto, in esso, tuttavia, può e deve trovare l’esplicitazione delle linee generali alle quali vincolare la futura legge”. Tra le proposte discusse: eliminare il listino di maggioranza e rideterminare l’attribuzione del premio di maggioranza; introdurre la doppia preferenza per favorire la presenza di genere; prevedere una quota di consiglieri eletti in collegi uninominali per rafforzare l’elemento della rappresentanza territoriale.
“In proposito, le riflessioni emerse nell’incontro – commentano i capigruppo Sel e Psi – rafforzano la nostra posizione per il superamento dell’elezione diretta del presidente della Giunta, che deve invece avvenire in Consiglio, affermando un modello ‘non presidenzialista’ e a favore dell’introduzione della sfiducia costruttiva”.
Un altro aspetto sul quale si è concentrato il dibattito riguarda il principio di sussidiarietà verticale ed orizzontale attraverso un ripensamento del modo in cui la Regione si rapporta con il sistema delle Autonomie Locali, dando pratica attuazione al processo innescato con la Carta delle Autonomie Locali e l’Unione dei Comuni. “L’affidamento delle funzioni amministrative e la gestione dei servizi ai Comuni associati e alle Province nonché a privati e ad associazioni del Terzo Settore – è stato sostenuto – deve comportare un alleggerimento consistente della struttura amministrativa e dell’assetto organizzativo della Regione che deve sempre più marcatamente caratterizzarsi come ente di governo, programmazione e controllo”.
“Lo snellimento dell’apparato burocratico – come sostiene Donatino Grieco – è pertanto un elemento essenziale per affermare un modello più efficiente e di democrazia moderna”.
I capigruppo di Sel e Psi Romaniello e Vita si sono detti “soddisfatti della qualità del dibattito e dell’apporto anche di natura squisitamente tecnica di docenti universitari ed esperti, come Villone, Iacovissi e Grieco, che sarà utile per la fase conclusiva che attende il documento programmatico illustrato da Santochirico”.
Gli obiettivi da perseguire, in sintesi, per Romaniello e Vita sono: riportare la Regione alla sua originaria natura specie in materia di legiferazione e programmazione; realizzare un giusto equilibrio tra l’esigenza di assicurare governabilità e stabilità, ridando centralità al Consiglio; realizzare un solido federalismo dei municipi e dei territori della Basilicata; dare effettività ai diritti sociali dei cittadini, ampliare gli spazi di partecipazione degli stessi alle scelte politiche, a partire dal rafforzamento dell’istituto del referendum e avvicinare le decisioni degli organi regionali alle comunità locali; rendere effettiva la titolarità delle funzioni amministrative ai Comuni con l’attribuzione delle risorse necessarie per un efficace ed efficiente gestione dei servizi.
“L’Istituto Regionale – sottolineano i capigruppo Sel e Psi – è sempre più frequentemente oggetto di critiche e di attacchi dai toni anche aspri, e risente del clima di turbolenza politica come testimoniano le frequenti mancanze del numero legale dall’assemblea consiliare. Per questo siamo convinti – dicono Romaniello e Vita – che il nuovo Statuto deve diventare lo strumento attraverso il quale la Regione definisce il quadro dei diritti e le modalità della loro implementazione e innova il proprio assetto istituzionale”.