Summa (Fp Cgil) su manovra governo: tagli insistenibili

“I tagli imposti dalla manovra economica del Governo Berlusconi comporterà sacrifici insostenibili per tutto il sistema pubblico ed, in particolare, per Regioni, Comuni e Province che complessivamente tra il 2011 e il 2014 riceveranno minori trasferimenti per più di 18 miliardi di euro”. Lo afferma in un comunicato il segretario della Fp Cgil di Potenza Angelo Summa.

“Sarà impossibile, a queste condizioni, – prosegue – riuscire a garantire i servizi pubblici e l’assistenza alle persone. Solo un Governo irresponsabile poteva decidere di continuare a colpire il sistema delle autonomia locali e, più complessivamente, il sistema pubblico pur di portare avanti l’idea, tanto propagandata, sintetizzabile nel motto sacconiano “meno stato, più società”. Questo Governo lavora incessantemente alla completa destrutturazione del pubblico salvaguardando e creando certamente “più società”, ma quella dei sempre più ricchi, contro i sempre più numerosi nuovi poveri.
In questa logica spietata di indebolimento del sistema pubblico, i diritti e i servizi non saranno più esigibili da tutti, ma saranno accessibili solo da chi potrà pagarseli. A sopportare, ancora una volta, il peso della manovra sono i lavoratori pubblici, il cui rinnovo contrattuale diventa sempre più un miraggio e dove i carichi di lavoro saranno sempre più insostenibili a causa del prolungamento del blocco del turn over.
I dati della manovra sulle retribuzioni ci parlano di perdite mensili che per ogni lavoratore variano dai 237 euro dei ministeri ai 315 euro degli enti pubblici non economici, per un totale di perdita di potere d'acquisto che dal 2010 al 2014 peserà per 6.313 euro su un lavoratore dei ministeri e per 8.715 euro su un lavoratore degli enti pubblici non economici.
Salari e stipendi sono fermi da anni. Le diseguaglianze tra chi sta meglio e chi sta peggio aumentano sempre di più. Le famiglie sono costrette ad indebitarsi avendo saturato la propria capacità di poter ricorrere anche ai risparmi, in quanto la perdita del potere di acquisto dei salari e delle pensioni ha eroso ogni riserva.
Siamo convinti – sottolinea Summa – che occorre mettere in campo un’ampia mobilitazione che veda il coinvolgimento non solo del mondo del lavoro ma dell’intera società, per cambiare il segno ad una manovra che rischia di far definitivamente arretrare il nostro paese in una condizione depressiva irreversibile.
E’ necessario, innanzi tutto, riaffermare in questo Paese il principio secondo cui chi ha di più deve dare di più. Principi di giustizia e di equità che devono stare alla base di ogni manovra economica.
Non è più rinviabile nel nostro Paese una discussione sulle riforme strutturali che consentano di avere quelle risorse necessarie per affrontare il risanamento e rilanciare lo sviluppo e l’occupazione.
Lotta all’evasione fiscale, l’introduzione di una patrimoniale sulle grandi ricchezze e, soprattutto avere il coraggio di affrontare la questione dei costi della politica, diventati ormai insostenibili per un Paese come il nostro.

Per superare la crisi non si può che ripartire dai giovani, quella generazione diventata ormai invisibile agli occhi di questo Governo, che non ha presente e potrebbe non avere futuro, se non si interviene immediatamente con misure atte a garantirgli il diritto allo studio e al lavoro.
Se i giovani rimarranno esclusi ancora a lungo dal mercato del lavoro si pregiudicherà definitivamente il futuro del Paese”.

BAS 05

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