“Il provvedimento del Governo non porta nessun beneficio alla Basilicata, perché le somme rivenienti dall’aumento dei canoni saranno ridate ad altri petrolieri in quanto saranno accantonate per i contenziosi che questi potrebbero vincere”
“Forse si tratta solo di un lapsus, o di un errore dovuto alla sintesi giornalistica. Ma leggere che il vice ministro Castelli parla di ‘aumento delle concessioni’ di 25 volte, mentre nel decreto semplificazioni si parla di aumento dei canoni di concessione, non fa che aumentare la confusione sul provvedimento del governo che purtroppo, a differenza di quanto sostiene il viceministro M5s, non rende nessuna giustizia alla Basilicata. Così continua solo il grande bluff del M5s sul petrolio”. Il consigliere regionale Piero Lacorazza replica così alle affermazioni del viceministro Laura Castelli sulla questione petrolio.<br /><br />“Anzi – aggiunge Lacorazza – è bene ribadire che il provvedimento del governo non porta nessun beneficio alla Basilicata, perché le somme rivenienti dall’aumento dei canoni saranno tolte con una mano ai petrolieri e con l’altra saranno ridate ad altri petrolieri in quanto saranno accantonate per i contenziosi che questi potrebbero vincere sui permessi di ricerca già rilasciati nel mar Ionio”.<br /><br />“In realtà, le uniche concessioni prorogate (e qui il lapsus diventa freudiano) sono quelle riguardanti la Val d’Agri – conclude Lacorazza -, dove ci sono le concessioni già attive dell’Eni che in questo modo vengono rinnovate ope legis, senza cioè consultare le Regioni e i territori. A quel punto il Piano delle Aree, proposta da noi avanzata, corre il rischio di indebolirsi. E fa specie che forze come la Lega, che dicono di combattere per l’autonomia dei territori, siano soccombenti ai grandi poteri del nord”.<br /><br /><br /><br /><br /><br />