Tumori utero, in Basilicata test Hpv al posto di pap test

ANSA –  Il tumore del collo dell'utero colpisce ogni anno circa 3.500 italiane. Per migliorare la prevenzione di questa malattia, in Basilicata lo screening ordinario con il tradizionale Pap test sara' sostituito dal test Hpv e il Pap test diventera' un esame di secondo livello, per la conferma della presenza di eventuali alterazioni cellulari rilevate con il Pap test. I test, cominciati il primo gennaio 2013, riguarderanno le oltre 160 mila lucane tra i 35 ed i 65 anni e intendono rilevare la presenza Papillomavirus (Hpv), principale responsabile del tumore della cervice uterina. ''La Basilicata e' tra le prime Regioni, insieme alla Toscana, a compiere questo importante passo avanti nello screening – commenta Sergio Schettini, coordinatore regionale dello screening cervico-uterino, direttore del dipartimento della Donna e del Bambino dell'Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza -. Numerosi studi e progetti pilota realizzati in tutta Italia hanno ampiamente dimostrato che il test Hpv e' uno strumento di prevenzione piu' efficace del Pap test per le donne a partire dai 35 anni di eta'. Se il test Hpv e' negativo, la donna non presenta fattori di rischio e puo' ripetere il controllo dopo 5 anni. Questo significa per la donna maggiore protezione e minore impatto dello screening – aggiunge – perche' vengono evitati controlli frequenti ed esami non necessari, inoltre per il sistema sanitario il nuovo modello comporta un risparmio in termini di costi e di utilizzo piu' efficiente delle risorse''.
Le nuove strategie introdotte, ha sottolineato l'assessore alla Salute della Regione Basilicata, Attilio Martorano, ''sono sicuramente un'ulteriore garanzia per le donne che decideranno di sottoporsi allo screening, oltre che un passo avanti per il sistema sanitario lucano''. La procedura di prelievo e' identica a quella del Pap test, facile, indolore e non invasiva. Il materiale prelevato non e' pero' letto al microscopio, come nel Pap test, ma utilizzato per la ricerca del Papillomavirus ad alto rischio con un test di laboratorio specifico. Il campione viene conservato in un liquido e analizzato con la tecnologia molecolare HC2, che si basa sull'amplificazione del segnale per il rilevamento del DNA e permette di individuare i tipi di Papillomavirus ad alto rischio oncogeno.

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