Entro il 31 dicembre prossimo la Regione Basilicata deve impegnare in attuazione dei Programmi dei Fondi Strutturali Europei (FSE-FESR) circa 291 milioni di euro e spenderne oltre 246 milioni. Sempre in Basilicata alla data del 31 maggio scorso la spesa certificata è al 19,2% (207 milioni di euro su un totale di 1,1 miliardi di euro), in aumento rispetto la fine dello scorso anno dell’1,7%; mentre gli impegni sono al 37,5%, con un incremento su dicembre 2010 dell’8,2%. In dettaglio per il FSE in Basilicata il certificato è al 21,3% e gli impegni al 37,3%; per il FESR il certificato è al 18,4% e gli impegni al 37,6%
E’ quanto si rileva – si legge in un comunicato diffuso dalla Uil Basilicata – dal 6° monitoraggio sulla Programmazione e la spesa dei Fondi Strutturali Europei realizzato dalla UIL per fare il punto su quanto e come si spendono le risorse dei FSE a disposizione per il 2007-2013.
“A pochi giorni di distanza dalla decisione della Commissione Europea per una migliore definizione del parziale ritardo di alcune Regioni, in sostituzione dell'attuale ‘phasing out/in’, di istituire la nuova categoria, definita ‘in transizione’, che comprende anche la Basilicata (insieme ad Abruzzo, Molise e Sardegna) e alla definizione del nuovo budget comunitario 2014-2020, il monitoraggio della UIL – commenta il segretario generale regionale Carmine Vaccaro – acquista un significato ancora più rilevante per le indicazioni rivolte all’andamento della spesa. Parliamo infatti di risorse finanziarie consistenti come quelle del FSE che al 31 dicembre prossimo ammontano a 69,3 milioni di euro da spendere di cui 87,1 milioni da impegnare. Numeri che sono una ragione in più, affinchè una parte di tali risorse possa essere destinata a finanziare la riforma dell’apprendistato, sul modello dell’accordo Governo-Regioni sugli ammortizzatori in deroga. Da una parte – aggiunge Vaccaro – c’è una vera e propria corsa contro il tempo per lo “scadenzario” fissato dagli organismi Ue ( entro il 31 Maggio un livello di impegni pari alle risorse d spendere entro fine anno; entro il 31 Ottobre il livello di spesa da certificare è fissato al 70% delle risorse da spendere entro fine anno; entro il 31 Dicembre il livello degli impegni deve essere pari all’80% delle risorse da spendere entro il 31 Dicembre 2012) e dall’altra l’esigenza che non possiamo permetterci il lusso di non spendere nemmeno un euro.
E’ chiaro ed evidente – è il commento del segretario generale confederale Gugliemo Loy – che la responsabilità di questa situazione di ritardo di spesa riguarda tutte i livelli istituzionali. Sarebbe delittuoso dover restituire a Bruxelles anche soltanto parte di queste risorse, non solo perché in questo modo certifichiamo la nostra “impotenza” nello spendere, ma perché queste risorse derivano dalle imposte pagate, significativamente, dai contribuenti italiani. A questa emergenza si deve rispondere individuando le priorità su cui indirizzare le risorse a partire dal lavoro e occupazione.
Il “bonus occupazione” – aggiunge Loy – è una prima e parziale risposta a questa emergenza, che occorre rendere, però, immediatamente operativo, oltrechè strutturale nel tempo ampliando i benefici anche ai prossimi anni. Un altro intervento, per dare risposte alla buona flessibilità di entrata nel mondo del lavoro, riguarda la possibilità di finanziare con i fondi europei la riforma dell’apprendistato. Si tratta poi di concentrare le risorse su poche e cantierabili infrastrutture per la mobilità, soprattutto su opere che abbiano una valenza interregionale. Per tutte queste ragioni la UIL – conclude Loy – auspica e sollecita l’apertura di un “tavolo di accompagnamento” alla riprogrammazione e accelerazione dell’attuazione delle politiche di coesione e sviluppo”.
BAS 05