A un anno dall’introduzione del Robot NAO, il Centro Early Start di Chiaromonte della Fondazione Stella Maris Mediterraneo Ets, traccia un bilancio positivo sull’utilizzo di questa tecnologia innovativa nel trattamento dei bambini con Disturbi dello Spettro Autistico (ASD). NAO, un robot umanoide capace di eseguire comandi verbali e motori, è stato impiegato per sviluppare nuove metodologie di trattamento basate su telemedicina e robotica, in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata (UNIBAS).
«Affiancare l’attività di ricerca a quella clinica consente di sperimentare nuove conoscenze utili a migliorare le tecniche di abilitazione e, di conseguenza, migliorare le abilità dei bambini e quindi la qualità della loro vita» spiega il presidente della Fondazione Mario Marra.
Tra maggio e ottobre 2024, il Centro ha condotto un progetto pilota coinvolgendo tre bambini in età prescolare con diagnosi di autismo. I partecipanti, di età compresa tra 4 e 5 anni, avevano completato il percorso clinico presso il Centro Early Start prima di intraprendere il trattamento mediato da NAO. Il protocollo prevedeva 12 sedute settimanali, durante le quali il robot guidava attività mirate a stimolare aree chiave dello sviluppo, come l’imitazione, l’attenzione condivisa, la comunicazione e le abilità motorie.
I primi risultati, attualmente in fase di analisi, sono promettenti: i bambini hanno mostrato un incremento significativo nel numero di parole e frasi prodotte durante l’interazione con il robot, oltre a un miglioramento del tempo di coinvolgimento sociale durante le interazioni con Nao.
I risultati preliminari sono stati già oggetto di interesse scientifico. Una prima pubblicazione dal titolo “HRI-based Gaze-contingent Eye Tracking for Autism Spectrum Disorder Treatment: A preliminary study using a NAO robot” è stata presentata all’International Conference on Robot and Human Interactive Communication (RO-MAN 2023), tenutasi lo scorso agosto a Busan, in Corea del Sud.
«Le caratteristiche fisiche del Robot NAO- spiega Giuseppina Palermo, psicologa e responsabile del progetto- come gli effetti luminosi e la semplicità dell’interazione, hanno catturato l’interesse dei bambini, facilitando le sessioni di trattamento. La prevedibilità delle attività ha favorito l’imitazione e l’anticipazione, portando a una maggiore partecipazione e a un incremento delle produzioni verbali e dei gesti intenzionali rivolti al robot.»
Palermo ha sottolineato l’importanza di ampliare il campione di studio e adattare il protocollo alle esigenze individuali dei bambini. Inoltre, guarda al futuro, indicando l’intelligenza artificiale come una possibile alleata per migliorare ulteriormente le interazioni con NAO:
«L’uso di sistemi avanzati, come ChatGPT, potrebbe consentire conversazioni più fluide e personalizzate, aumentando l’efficacia delle attività socio-comunicative proposte».
Il Centro Early Start di Chiaromonte continua a distinguersi come un modello di eccellenza nella sperimentazione di tecnologie innovative per il trattamento dell’autismo. Il bilancio positivo del primo anno di utilizzo del Robot NAO è un segnale promettente per l’espansione di queste metodologie, con l’obiettivo di offrire interventi sempre più efficaci e personalizzati per i bambini e le loro famiglie.