Unibas: a Matera Summer School “Architettura Materiali Ambiente”

Studiare modelli e concetti di architettura contemporanea, per coniugare lo sviluppo urbano con la sostenibilità ambientale, proponendo un materiale antico (specie nel Mezzogiorno), ma duttile e prezioso, come il tufo, “come ambito di sperimentazione progettuale, cultura costruttiva e materiale sostenibile ad alta compatibilità energetica e ambientale”: sono alcuni degli obiettivi della Summer School in “Architettura Materiali Ambiente”, che si svolge a Matera, dal 18 al 31 luglio, organizzata dall'Università della Basilicata (attraverso il Dicem, Il Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo) in collaborazione con l’Università di Firenze, con cui esiste una convezione per scambi scientifici e didattici di studenti e docenti.  La Summer School prosegue il percorso dell’Unibas nello studio e nella ricerca della sostenibilità ambientale e nella valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico, e si svolgerà in una città cruciale, prima di tutto per i contenuti scientifici dell’appuntamento: Matera, infatti, Capitale della Cultura per il 2019, si presta ancora una volta a essere uno straordinario laboratorio a cielo aperto, con la sua storia secolare e con i suoi Sassi, in tufo, che dal remoto passato dimostrano ancora di fornire elementi utili agli studiosi per il rispetto dell’ambiente e per la razionalizzazione delle risorse energetiche.
Il tufo, utilizzato per la costruzione dei Sassi, sarà quindi protagonista degli interventi: obiettivo del workshop, infatti, è l’approfondimento, a partire dalla conoscenza delle architetture in tufo, delle loro caratteristiche architettoniche, costruttive e prestazionali, delle tecnologie di applicazione, delle potenzialità di innovazione progettuale, espressiva e costruttiva, verso esiti complessivi di qualità architettonica, di benessere, di sicurezza e di sostenibilità. L’area scelta per l’intervento progettuale, poi, riguarderà il vecchio asilo comunale, realizzato nel periodo fascista, costruito con le tecniche del tempo, e che oggi si presenta palesemente incongruo rispetto al contesto, privo di valori testimoniali storico-formali e in condizioni fisiche generali non compatibili con gli attuali standard normativi e ambientali. Viene quindi ipotizzato il recupero, l’integrazione e la sostituzione dell’edificio, con l’utilizzo di tecniche e materiali costruttivi tradizionali con alla base il tufo, per ottenere quindi un nuovo asilo per i residenti nei Sassi.
“ Questa – ha detto Antonella Guida, docente Unibas e coordinatrice del Corsi di studi in Architettura – è una sicura opportunità formativa di crescita per i nostri studenti di architettura ma anche una occasione di scambi scientifici e culturali tra due città e realtà dalle antiche tradizioni storiche ed architettoniche che confrontano i propri saperi. Studiare a Matera diventa ogni giorno una realtà ambita ed oggi possibile per la presenza del nostro corso di Laurea in Architettura, importante riferimento per tutto quello che oggi interessa progetto patrimoni e recupero per un'architettura sostenibile, per una Matera 2019 di elevata statura. Ricordo che il 23 luglio prossimo scadono le iscrizioni nazionali on line per il corso di architettura per un numero programmato di cento posti ”. Nei Paesi del Mediterraneo il tufo è stato da sempre utilizzato come materiale da costruzione, grazie alla sua facilità di estrazione e di lavorazione, anche in forme complesse come quelle che caratterizzano importanti apparati decorativi di costruzioni di interesse storico-artistico. I Sassi di Matera sono un esempio unico al mondo di impiego del tufo, grazie alla straordinaria continuità della parte costruita con il paesaggio circostante, segnato dalla presenza delle gravine che mettono a nudo la stratigrafia dell’altopiano carsico. La parte inferiore è costituita da un calcare compatto con elevata resistenza meccanica e bassa porosità, mentre la parte superiore, di altezza limitata, è una calcarenite tenera di colore giallo chiaro, con un’elevata porosità aperta. E' lo sfruttamento di questo strato roccioso superficiale che conferisce alla città di Matera la sua particolarità architettonica, caratterizzata dalla coesistenza di parti costruite e parti scavate.

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