Per il capogruppo Idv in Consiglio regionale “non si deve sottovalutare il crescente stato di malessere e di disagio sociale che potrebbe produrre effetti devastanti per la tenuta democratica”
“Fa piacere registrare che non sono il solo ad esprimere una valutazione del tutto insoddisfacente sulle politiche industriali regionali e nello specifico sulla gestione dei problemi vecchi e nuovi della Valbasento. Mi riferisco all’intervento del dirigente regionale e nazionale del Pd Salvatore Russillo che condivido in toto”. A sostenerlo è il presidente del Gruppo Idv alla Regione Nicola Benedetto.
“Intanto – aggiunge – un po’ di storia sulle responsabilità per l’incancrenire della situazione in Valbasento fa sempre bene perché aiuta a ricordare a chi ha la memoria corta e dovrebbe evitare di ripetere gli errori del passato. Nello specifico dei pluri-incarichi politici ed istituzionali ricoperti dall’assessore Viti nella sua lunghissima carriera, nel richiamarlo in causa sul fallimento dei programmi di riconversione, reindustrializzazione e sulle scelte più recenti riferite a Geogastock, Russillo ha avuto il merito di ricordare ai materani e ai lucani cosa è accaduto e cosa non è accaduto dagli anni settanta ad oggi. C’è di più: apprendo sempre dal dirigente del Pd – continua Benedetto – che Viti sta lavorando ad una Conferenza sulla Valbasento che dovrebbe tenersi in settembre. Credo che non sia più il tempo delle cerimonie e delle passerelle: piuttosto si colga l’occasione del decreto sviluppo varato dal Governo Monti con le annunciate novità formali e sostanziali di modifica dei vecchi strumenti di concertazione (Accordi di Programma, Patti Territoriali, ecc.) per avviare un tavolo tecnico operativo in grado di definire un crono programma di interventi, che stabilisca chi deve fare cosa, mettendo sullo stesso tavolo soldi veri e non virtuali, a partire da una quota di royalties del petrolio”.
Secondo Benedetto “non si deve sottovalutare il crescente stato di malessere e di disagio sociale che in Valbasento potrebbe produrre effetti devastanti per la tenuta democratica. La manifestazione di qualche giorno fa con un corteo dall’area destinata al progetto della Felandina è stato un ulteriore segnale anche della sfiducia crescente nei confronti della politica, dei sindacati, delle istituzioni dei lavoratori e disoccupati che è una miscela esplosiva. Rilancio pertanto la proposta di Area Vasta che integra e comprende la Fascia Jonica e la Val Basento. In tale Area Vasta ci sono tutte le condizioni per realizzare una Filiera Territoriale Logistica sulla base di alcune presenze nel territorio in grado di sostenere tale ipotesi: produzioni agricole ed agroindustriali di alta qualità; presenza di aree industriali ben infrastrutturate e aziende/settori industriali già attivi; viabilità stradale di buon livello; vicinanza con infrastrutture integrabili (Porti, Aeroporti, Autostrade, ecc.) da completare con l’entrata in funzione dell’aeroporto di Pisticci; strumenti di sostegno alla localizzazione di nuove realtà imprenditoriali. Quanto agli strumenti da utilizzare, la Basilicata, pur non essendo in Area Convergenza, può comunque supportare le iniziative imprenditoriali con diversi strumenti di agevolazione regionali e/o nazionali tra cui: Contratto di Sviluppo Nazionale (gestione Invitalia); legge 181/89 (Nazionale); piani di re-industrializzazione di siti dismessi (Regionali); contratto di Sviluppo regionale (con utilizzo di fondi Fas). Sono solo idee che se Viti volesse approfondire potrebbero servirgli proprio a superare le contraddizioni che gli addebita il suo amico di partito”.