“È davvero singolare che il segretario dello Spi Cgil di Matera Angelo Eustazio difenda il governatore della Basilicata per la sua assenza alla manifestazione del 16 luglio scorso contro il licenziamento di tre lavoratori alla Sata di Melfi”. Lo dichiarano Paolo Pesacane e Ivan Santoro, rispettivamente assessore e consigliere della Provincia di Potenza di Sinistra Ecologia Libertà.
Ritengono gli esponenti di Sel che “Eustazio non dovrebbe prendere posizioni da segretario di partito ma da sindacalista i cui ruoli e funzioni sono ben altri e dovrebbe essere molto più vicino ai problemi dei lavoratori e a quello degli operai e non al sistema politico. Infatti, oltre che paradossale – aggiungono Pesacane e Santoro – è sconcertante che un sindacalista prenda gratuitamente ed inspiegabilmente le difese di De Filippo anziché preoccuparsi sia dei lavoratori licenziati, sia del brutto clima che si sta generando nelle relazioni tra Fiat, lavoratori e sindacati stessi”.
Per l’assessore e il consigliere, “la presenza del governatore della Puglia Vendola è stata più che mai positiva ed apprezzata dai lavoratori. Tra l’altro presenza non solo rilevante, poiché non è di certo la prima volta che Vendola si è mostrato attento ai problemi dei lavoratori, vicino nelle battaglie e vicino a chi dovrebbe rappresentare i loro interessi”.
Pesacane e Santoro affermano che l’intervento di Eustazio rappresenta la vera “invettiva” che però ha come destinatari i lavoratori. Infatti, “il segretario dello Spi, piuttosto che stare al fianco dei lavoratori ha trovato il tempo per sostituirsi al portavoce del Presidente che, da esperto quale è, ha ritenuto di lasciar cadere la cosa, sottovalutando che avrebbe trovato in un imprudente sindacalista uno zelante difensore del Presidente che siamo certi non ha bisogno di difese d’ufficio”.
“E’ da saggi a volte stare zitti. Fa bene la sinistra ad assumere posizioni nette e chiare sui temi dei diritti e del rispetto della dignità dei lavoratori – concludono – che nulla hanno a che vedere con l’accusa di dichiarazioni estremiste, proprio perché riempie le lacune di chi, invece, dovrebbe incaricarsi soprattutto di queste situazioni ma che, probabilmente, essendo distratto da altri “interessi”, dimentica la propria identità. Dispiace che nonostante la gravità dell’attacco della dirigenza del Gruppo Fiat ai lavoratori ed al primo sindacato (Fiom Cgil), ci sia “qualcuno” che invece di preoccuparsi di esprimere la dovuta solidarietà ed il giusto sostegno agli operai licenziati e alle loro famiglie, si diletta a fare l’opinionista”.
BAS 05