Il capogruppo del Psi in Consiglio regionale sottolinea il senso della manifestazione, svoltasi ad Avigliano alla presenza del segretario Nencini, per “rendere omaggio ad un uomo che ha pagato con la vita il suo attaccamento al senso del dovere”
Alessandro, figlio di Antonio Santoro, il maresciallo ucciso nel giugno del 1978 dall'ex leader dei Proletari armati, Cesare Battisti, ha inviato una lettera al segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini, ieri ad Avigliano per partecipare alla cerimonia di commemorazione. Lo rende noto il presidente del gruppo socialista alla Regione, e componente della segreteria nazionale del Partito Socialista italiano, Rocco Vita, il quale sottolinea “il senso della manifestazione voluta per testimoniare la vicinanza ai familiari del maresciallo e per rendere omaggio ad un uomo che ha pagato con la vita il suo attaccamento al senso del dovere”.
“Familiari – afferma Vita – che come si evince dalla lettera, ancora oggi, a distanza di anni, soffrono. Una sofferenza resa ancor più profonda dopo il no del Brasile all'estradizione di Cesare Battisti”.
“Sono Alessandro Santoro – si legge nella lettera – figlio del maresciallo Santoro, del cui caso Lei si è interessato più volte in questi giorni.
A nome dei miei fratelli e a nome mio desidero ringraziarLa sentitamente per il senso delle parole dette ad Avigliano, ma soprattutto per l'appello all'Internazionale Socialista e al suo presidente George Papandreu.
Come certo immagina, la difficoltà che incontriamo nell'interpretare i risvolti assunti dell'attuale vicenda ci rende queste ore ancor più penose di quanto già sarebbero. Le chiedo, perciò, se ci offre nelle prossime ore la disponibilità per un contatto personale con Lei. La ringraziamo per la sua disponibilità e sensibilità".
“Il segretario nazionale del Psi – ha concluso Vita – ha voluto incontrare alcuni familiari del militare ucciso per esprimere loro solidarietà e ha deposto una corona nella strada del paese intitolata a Santoro”.